Perché il pericolo della formaldeide nella sigaretta elettronica è una bufala colossale

Perché la formaldeide nella sigaretta elettronica è solo una grande bufala

Modificato il: 24/02/2023

Il vapore delle e-cig contiene formaldeide, ma in quantità tali da non rappresentare una minaccia per la salute, come dimostrato dal test condotto da dottor Robert Cranfield.

Gli studi scientifici sulla pericolosità per la salute delle sigarette elettroniche, sebbene ancora troppo recenti e frammentati, convergono su un punto: il vapore delle sigarette elettroniche sembra contenere sostanze meno nocive alla salute rispetto al fumo delle sigarette tradizionali, motivo per il quale la sigaretta elettronica costituisce un’alternativa meno dannosa per i fumatori.

Ma secondo uno studio condotto dal dottor Paul Jansen questa conclusione sarebbe troppo affrettata, perché comparando i rischi delle e-cig con quelli associati al fumo di sigaretta, non ci sarebbe che una conclusione: la quantità di formaldeide (sostanza che può essere nociva per la salute se inalata o esposta in grandi quantità) prodotta dalla sigaretta elettronica è ben maggiore di quella prodotta dalle sigarette tradizionali.

Ma è davvero così? Scopriamolo in questo articolo.

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Cos’è la formaldeide e perché è pericolosa per la salute?

La formaldeide è una sostanza chimica incolore e altamente tossica che viene prodotta per usi industriali.

Formaldeide: sostanza chimica incolore e altamente tossica

Può, infatti, essere utilizzata come conservante, disinfettante e nella produzione di resine e altri prodotti chimici.

La formaldeide è anche un prodotto di combustione e, quindi, essa può essere rilasciata sia durante la combustione di tabacco, legno e altri materiali, sia durante la vaporizzazione del liquido contenuto nella sigaretta elettronica.

Alcuni studi hanno dimostrato che l’esposizione a grandi quantità di formaldeide può causare irritazioni delle mucose, danni al sistema nervoso e problemi respiratori. L’esposizione a lungo termine può aumentare il rischio di sviluppare tumori ai polmoni, alla laringe e all’esofago.

Per tutte queste ragioni, la formaldeide è considerata una sostanza cancerogena per l’uomo dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Di conseguenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha imposto dei limiti al suo utilizzo, individuando la soglia quantitativa entro la quale non comporta rischi per la salute (0,1 microgrammi per metro cubo).

Lo studio sulla pericolosità delle sigarette elettroniche per la presenza di formaldeide

Lo studio “Hidden Formaldehyde in e-cigarette aerosol” di Paul Jansen pubblicato sul New England Journal of Medicine ha riacceso il dibattito sulla pericolosità della sigaretta elettronica.

Secondo il medico, tra i composti organici volatili presenti nell’aerosol delle e-cigarette, come pure nel fumo di tabacco, vi sarebbe la formaldeide, che è una sostanza cancerogena per l’uomo secondo quanto affermato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

La notizia che però ha fatto più scalpore e che è stata rilanciata dai media riguarda la presenza di questa sostanza nel vapore della e-cig in quantità molto più elevate rispetto a quelle presenti nel fumo di sigaretta.

Più nel dettaglio, in un test condotto in laboratorio e teso a valutare la pericolosità delle sostanze prodotte dall’uso di sigarette elettroniche è emerso che il vapore contiene livelli di formaldeide da 5 a 15 volte superiori rispetto al fumo prodotto dal tabacco.

Se ne deduceva, pertanto, che i vapers avevano molte più possibilità di ammalarsi di cancro rispetto ai fumatori di tabacco.

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Perché il pericolo della formaldeide nella sigaretta elettronica è una bufala

La formaldeide nella e-cig è una bufala

Abbiamo visto come la formaldeide sia una sostanza cancerogena presente nel fumo di tabacco e, secondo il dottor Jansen anche nell’aerosol delle e-cigarette.

Il dottor Robert Cranfield ha però contestato i risultati dello studio “Hidden Formaldehyde in e-cigarette aerosol” di Paul Jansen, confutando in particolare le modalità con cui questo studio è stato condotto.

Tra gli aspetti poco chiari dello studio secondo il dottor Robert Cranfield si segnalano i seguenti:

  • il test era stato condotto “svapando a secco”; circostanza questa che non si verifica nella realtà dei fatti e che aumenta significativamente i rischi per la salute;
  • il test non prendeva in considerazione la formaldeide, ma delle sostanze che producono quest’ultima (da qui il titolo dell’indagine: “hidden formaldehyde).

Per confutare la tesi del suo collega, inoltre, il dottor Cranfield ha eseguito un esperimento, avvalendosi semplicemente di un acquario sigillato e un misuratore di formaldeide per misurare la presenza di questa sostanza chimica nelle esalazioni prodotte da una sigaretta tradizionale, una e-cig e un sigaro.

Il risultato è evidente: 5 tiri di sigaretta elettronica producono una concentrazione di 0,045 ppm, contro i 2,8 ppm prodotti da una sigaretta tradizionale (e i 5 ppm generati da un sigaro).

Da questo semplice test il dottor Cranfield concludeva che la formaldeide contenuta nel vapore di sigaretta elettronica era molto più bassa di quella presente nel fumo di sigaretta e “in quantità tale da non rappresentare una minaccia per la salute”.

In conclusione

Sebbene la sigaretta elettronica comporti rischi per salute, tali pericoli non sono dovuti alla presenza della formaldeide, perché questa sostanza è presente nel vapore della e-cig in quantità tali da non comportare una fonte di pericolo diretto per l’uomo.

Più nel dettaglio, la quantità di formaldeide presente in una sigaretta elettronica dipende dal tipo di liquido utilizzato e dalle condizioni di vaporizzazione, ma in ogni caso la presenza di tale sostanza cancerogena resta ben al di sotto della soglia quantitativa superata la quale questa sostanza comporta rischi per la salute.

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