Come funziona la sigaretta elettronica bottom feeder? Ti presento lo squonk

Come funziona la sigaretta elettronica bottom feeder

Modificato il: 30/09/2022

Scopri le caratteristiche dello svapo con lo squonk box

Ti stai avvicinando al mondo dello svapo e stai curiosando sui vari tipi di sigaretta elettronica? O magari sei un vaper alla ricerca di nuove esperienze di vaping? In entrambi i casi, è possibile che tu abbia sentito parlare del bottom feeder e voglia sapere di più su questo dispositivo e sulla tecnica di svapo a esso legata, lo squonk.

In questo articolo ti descriverò la struttura di questo modello di e-cig, ti spiegherò come funziona e ti esporrò i suoi vantaggi e svantaggi.

Come funziona il bottom feeder

Cosa vuol dire bottom feeder e come è fatto questo dispositivo per il vaping

Se volgiamo lo sguardo al passato e pensiamo per un attimo ai primi modelli di sigaretta elettronica, ci rendiamo conto di quanto questo settore si sia evoluto nel corso degli anni. Nuove tecnologie e design sempre più ricercati consentono ai vaper di poter scegliere tra un’infinità di dispositivi, incluso il bottom feeder. Questo modello di e-cig si distingue dalla maggior parte dei dispositivi per lo svapo per la presenza di una boccetta all’interno del box, per la tipologia di atomizzatore necessaria per il tiraggio e per il sistema di immissione dei liquidi nella coil. Il nome ‘bottom feeder’ è dovuto proprio al fatto che l’alimentazione (del liquido, s’intende) avviene dal basso.

Come ben saprai, in molti modelli i liquidi per sigaretta elettronica vengono caricati all’interno dell’atomizzatore, che funge anche da serbatoio; nei bottom feeder, invece, questi vengono versati direttamente nella boccetta presente all’interno dell’involucro che ospita i vari componenti della e-cig, consentendo così uno stoccaggio maggiore. In questi dispositivi dunque l’atomizzatore non svolge la funzione di serbatoio e il liquido vi giunge direttamente dalla boccetta. In che modo? Tramite un tubicino che collega questo elemento con il tank che, diversamente dai modelli classici, deve avere un pin forato.

Se non hai mai svapato con una sigaretta elettronica di questo tipo, probabilmente ti starai domandando quale sia il suo funzionamento. Beh, è più semplice di quanto sembri, e nel prossimo paragrafo te ne parlerò.

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Come funziona il bottom feeder

La presenza di un atomizzatore con pin forato genera spesso delle perplessità nei vaper meno esperti e nei profani di questo modello di sigaretta elettronica. Tuttavia, una volta chiarita la tecnica di svapo propria del bottom feeder ogni dubbio svanisce.

Partiamo dal presupposto che utilizzare uno squonk mod significa dover ricaricare la coil ogni 4-5 tiri. Per impregnare il cotone presente sul fondo dell’atomizzatore, però, non dovrai aprirlo e dosare i tuoi liquidi tabaccosi, liquidi fruttati, o liquidi cremosi, ma semplicemente premere la boccetta (che, per inciso, sporge leggermente dal box). Così facendo, il liquido risalirà lungo il tubicino e andrà a inumidire il cotone. A questo punto, una volta che la coil avrà la giusta quantità di liquido, potrai attivare l’atomizzatore con il tasto esterno e svapare.

Con lo squonk, dunque, bisogna prepararsi a una svapata di tipo ‘manuale’, ma non per questo priva di lati positivi. Vediamo quali sono i suoi pro e contro.

Squonk mod

Quali sono i pregi e i difetti di questa sigaretta elettronica

Rispetto ad altre tecniche di vaping e relativi modelli di e-cig, il bottom feeder (noto anche con l’acronimo ‘BF’) ha alcuni vantaggi significativi. Prima di vederli, però, voglio esporti le note dolenti che potrebbero caratterizzare il suo utilizzo. In realtà, i contro di questo dispositivo non sono tanti, specialmente se non ti disturba il fatto di dover ricaricare spesso la coil mentre svapi (operazione comunque rapida e non invasiva).

Gli aspetti negativi di questo modello di e-cig riguardano soprattutto i vaper meno esperti e consistono in due scenari diametralmente opposti: l’over squonk e l’under squonk. Nel primo caso viene pompata una quantità eccessiva di liquido nell’atomizzatore, e la conseguenza spiacevole è che durante il tiraggio potrebbero esserci schizzi o perdite; nel secondo caso il cotone non viene impregnato a sufficienza, e questo può causare tiri a secco. Entrambe le situazioni sono molto fastidiose per il vaper, ma con un po’ di esperienza non è difficile trovare il giusto equilibrio.

Di contro, svapare con questo dispositivo consente di:

  • avere una quantità di liquido maggiore all’interno della e-cig;
  • sostituire il liquido senza dover smontare l’atomizzatore;
  • avere un’esperienza aromatica migliore;
  • non contaminare il liquido con i sapori sgradevoli che può rilasciare la coil.

Insomma, per quanto all’inizio occorra prendere la mano con la squonkata, il bottom feeder rappresenta una valida alternativa ad altri modelli per chi ama svapare in maniera meccanica e desidera cambiare spesso aromi e liquidi.

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In conclusione

La possibilità di svapare gli aromi cremosi o gli aromi fruttati senza la contaminazione della coil e di cambiare comodamente liquido più volte durante la giornata porta molte persone a scegliere il bottom feeder. Se vuoi vivere un’esperienza di vaping soddisfacente con uno di questi dispositivi, faresti bene a utilizzare liquidi e aromi di qualità.

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